Martedì in seconda serata

Alessandro Benvenuti e Chiara Caselli, assieme alla prima sand artist d’Italia Gabriella Compagnone, protagonisti dello spettacolo I separabili, sono al centro della decima puntata di Retroscena, dedicata alla capacità dell’infanzia di costruire mondi immaginari e vincere i pregiudizi degli adulti e alla volatilità suggestiva delle creazioni sulla sabbia, forma artistica che rimanda alla irriproducibilità del teatro stesso.

La puntata si apre in compagnia di Alessandro Benvenuti e Chiara Caselli che sul palco del teatro Tor Bella Monaca di Roma ci accompagnano alla scoperta del loro spettacolo I separabili, testo del francese Fabrice Melquiot, diretto da Sandro Mabellini. La vicenda narra la storia d’amore vissuta da Romeo e Sabah due giovanissimi dirimpettai, lui italiano e lei araba: il loro legame è visto di cattivo occhio dagli adulti che, sotto il peso dei pregiudizi, riusciranno a separarli. Il tempo li farà incontrare di nuovo, ma con una consapevolezza nuova. Una storia di purezza e fanciullezza che affronta temi attuali e drammatici, come quello del razzismo, ma in punta di piedi: “Romeo e Sabah vivono la malinconia di un amore incompiuto a causa degli adulti, e questa loro ferita arriva ancor di più al pubblico perché del razzismo che la genera non si fa un manifesto o un grido politico” racconta Alessandro Benvenuti a Retroscena.

Nella seconda parte del programma Benvenuti e Caselli passano il testimone alla terza protagonista dello spettacolo, ovvero Gabriella Compagnone la prima sand artist d’Italia, chiamata dal regista Sandro Mabellini a guidare, anticipare o soltanto evocare l’azione e la narrazione di I separabili con le sue magiche creazioni sulla sabbia. Inseparabile, è invece il rapporto che lega la sand artist a Retroscena, programma per il quale da quasi 10 anni amplifica con i suoi disegni le tematiche di ogni puntata. La Compagnone ripercorre per gli spettatori la sua storia professionale, il passaggio dalla tv al palcoscenico con un’arte ancora giovane che condivide con quella millenaria del teatro, la stessa irriproducibilità e la medesima suggestiva volatilità. “La prerogativa effimera di questa creazione è una metafora della vita, come dire, “sparisce alla vista, ma resta nel cuore” dice la Compagnone. Un motto che sottolinea lo struggimento che suscita l’evanescenza di quest’arte.

Al termine della puntata, dopo l’immancabile e canonico appuntamento con la creazione ad hoc di Gabriella Compagnone, dedicato all’infanzia, l’altrettanto ormai storica rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.

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18 Gennaio 2023

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  • Il libro di Retroscena