Martedì in seconda serata

Massimo Popolizio, premio Ubu 2019, e Ninni Bruschetta, interprete di Il mio nome è Caino, sono i protagonisti di Retroscena. Il programma di Michele Sciancalepore, in vista dell’imminente riapertura dei teatri, raccoglie l’opinione schietta e autorevole di Massimo Popolizio sullo scenario che si apre e propone un’intervista a Ninni Bruschetta, mafioso sulla scena prima della pandemia, con un testo di Claudio Fava. Nella prima parte di Retroscena Massimo Popolizio interviene sulla questione dell’apertura dei teatri, denunciando pericoli e inganni in agguato. Per l’acclamato interprete e regista di Un nemico del popolo, Premio Ubu 2019, esiste un problema sanitario e uno artistico. Aprire sì, sostiene, ma con quale programmazione? Non basta tenere il contenitore aperto se povero di contenuti. Alla gente che decide di sfidare il Covid-19 bisogna offrire qualcosa di importante, che valga la pena. Un’invenzione, un prodotto della creatività più feconda, non un semplice adattamento alla necessità del momento. “Il vero nemico del Teatro – continua Popolizio –  è da sempre la Burocrazia e la pandemia ha fatto la radiografia a tutto ciò che non funziona fuori dal palcoscenico” Ninni Bruschetta è invece il protagonista della seconda parte del programma con Il mio nome è Caino, spettacolo con musica dal vivo che ha interrotto le rappresentazioni allo scoppio della pandemia. Tratto da un romanzo di Claudio Fava, con la regia di Laura Giacobbe, racconta la vita e le regole di un mafioso chiamato Caino perché ha ucciso senza motivo il suo migliore amico, come un fratello, solo per proseguire sulla strada genitoriale. Non è la prima volta che Bruschetta si cimenta con questo testo lucido e spietato, anche se stavolta abbandona la regia e si concentra solo sul lavoro attoriale. Insieme a lui, sul palco, la pianista Cettina Donato. “Il testo di Claudio Fava – dice Bruschetta – dimostra come il Teatro possa ancora incidere sulla coscienza civile, intrattenere e insieme aprire gli occhi allo spettatore”. In conclusione, la rubrica CheTeatroFa con la sua nuova formula che monitora le temperature teatrali delle numerose iniziative on line o in streaming che proliferano nella rete. A seguire Storia di un teatrante senza teatro, la nuova versione della rubrica dell’eclettico attore e cantore siciliano Mario Incudine che, attraverso un flusso di coscienza, riflette su questa inedita condizione del teatro. E per finire la nostra “sand artist” Gabriella Compagnone con la sua emozionante creazione artistica sulla sabbia. Retroscena – i segreti del teatro, viaggi nelle {cre}azioni. Un programma di Michele Sciancalepore, in onda il martedì in seconda serata e in replica il mercoledì su TV2000, canale 157 SKY, canale 28 digitale terrestre, canale 18 di tivùsat.

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11 Giugno 2020

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  • Il libro di Retroscena