Martedì in seconda serata

Claudia Koll e Giancarlo Cauteruccio in esclusiva a Retroscena per affrontare con lo strumento “profetico” del teatro un’emergenza e un’urgenza antica quanto la nascita dell’Italia: l’immigrazione, l’emigrazione, la fuga dalla morte, la ricerca disperata della vita, la condizione di profugo e di rifugiato, la sacralità dell’ospitalità dei tempi antichi e la negazione dell’accoglienza nei tempi odierni. Sono i temi principali della ventitreesima puntata di “Retroscena – I segreti del teatro”, un programma di Michele Sciancalepore, in onda su Tv2000, che vogliono indurci a riflettere a 360° sulla questione migranti.
Dopo trent’anni torna, al Teatro Argentina di Roma, Giancarlo Cauteruccio con la sua rinnovata versione dell’“Eneide di Krypton – un nuovo canto”, con musiche originali dei Litfiba. Ma ancor più di attualità è la vicenda mitologica dell’approdo di “Enea” sulle coste libiche in quanto evidente e illuminante metafora degli sbarchi che stanno segnando tragicamente il tempo presente. La sensibilità e il genio registico del “guerriero della luce” Giancarlo Cauteruccio hanno reso questo spettacolo rinnovato una testimonianza estremamente incisiva. Già nel 1984 fu uno spettacolo cult che generò una rivoluzione estetica, con un ruolo centrale nelle trasformazioni della ricerca teatrale. Oggi, l’Eneide di Cauteruccio grazie ad una quasi azzardata sperimentazione tecnologica e alla sua applicazione sulla scena, riesce un’altra volta a stupire gli spettatori cogliendo l’impulso del postmoderno. Un “concerto/teatro” che si misura con il tempo presente ma che riesce a conservare l’essenza dei brani storici dell’opera virgiliana: il testo è organizzato in frammenti dove Enea, Virgilio, Didone, Turno e infine Lavinia prendono corpo grazie ad una rifinita tessitura tra musica rock e parola teatrale. La voce di Giancarlo Cauteruccio e i brani eseguiti dal vivo da Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e Francesco Magnelli, si combinano fino a generare suoni più maturi e dirompenti. L’impianto scenico è completamente ridisegnato: elementi dinamici, digitali e interattivi regalano vere e proprie “immersioni emozionali”.
Dall’Eneide-Krypton a “Refugees”, ideato e diretto da Ugo Bentivegna e portato in scena con Claudia Koll al Teatro Quirino di Roma. Attraverso la prosa, il canto, la danza e le immagini si vuole dare voce a chi non ce l’ha: i rifugiati. Lo spettacolo, tratto dal libro “La notte della fuga”, curato dal Centro Astalli, è un atto dovuto che parte dalla sensibilità dell’ideatore e regista, e che stimola a riflettere sulla nostra percezione dell’“altro” e sulla capacità di accoglierlo. Lo spettacolo è un appello all’importanza della libertà e della dignità umana e invita tutti a lasciarsi coinvolgere da un ritmo “universale” per sentirsi finalmente membri di una comunità umana senza differenze. A tale proposito da non perdere la testimonianza esclusiva e coinvolgente che Claudia Koll ha voluto condividere davanti alle telecamere di Retroscena.

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19 Maggio 2015

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  • Il libro di Retroscena