Martedì in seconda serata

A “Retroscena” si svelano tutti i segreti della Città Santa grazie al teatro che parte dall’esperienza di vita e ritorna fortemente a incidere nelle coscienze! Si tratta di “Café Jerusalem”, un progetto teatrale che insieme alle canzoni e alle musicalità del gruppo dei Radiodervish racconta una Gerusalemme “invisibile” e pone interrogativi spiazzanti e inediti. Nella ventesima puntata di “Retroscena – I segreti del teatro”. “Café Jerusalem”, andato in scena al Teatro Duse di Genova, è frutto della penna e della vita vissuta di Paola Caridi, scrittrice e storica che ha trascorso più di 10 anni a Gerusalemme. Con la sua esperienza di palestinese esiliato in Italia Nabil Salameh, cantante dei Radiodervish, ha contribuito ad arricchire di sonorità mediorientali e di canzoni suggestive e illuminanti un’opera dal forte impatto visivo ed emotivo.
Alle telecamere di Retroscena l’autrice e il cantante, in un’intervista esclusiva, rivelano il loro vissuto per dare voce a silenzi “assordanti” che ancora risuonano tra le mura della Città Santa. “Cafè Jerusalem” evoca i narghilè della Città Vecchia, i piccoli bracieri e il caffè al cardamomo, dove si consuma l’amore coraggioso e impossibile tra la palestinese Nura e l’ebreo Moshe. Una passione simbolo di rinascita, ma che deve inevitabilmente fare i conti con la dura eredità di una terra martoriata dal conflitto. Uno spettacolo dunque che va oltre il mito della città e le pietre sacre per penetrare e svelare gli “sguardi”, affinché si possa far luce sulla vita e la dignità dei suoi cittadini. Un invito a “tornare a essere umani”, proprio come dice uno degli ultimi brani dei Radiodervish, “Stay Human”.
L’assenza di Dio questa volta è il fil rouge dello spettacolo messo in scena a Roma, al Teatro Sala Umberto: “Oggi sto da Dio”. Una commedia surreale dal titolo ambivalente: una condizione di estremo relax; o un “supremo” appuntamento? Tre santi – San Gennaro (Sergio Assisi); San Pietro (Fabrizio Sabatucci) e Sant’Ambrogio (Giancarlo Ratti) – sono stati convocati per scegliere un sostituto a Dio – che avrebbe deciso di prendersi una “pausa” – e adempiere ad una missione importantissima: salvare l’Italia e regalare un’altra chance agli italiani! Un testo scritto a otto mani che attraverso un tono surreale, un registro di comicità molto diretta, quasi televisiva, ironizza sul Bel Paese e i vizi italici per distrarre ma anche far riflette un pubblico di tutte le età.

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28 Aprile 2015

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  • Il libro di Retroscena