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27 ottobre 1962 a Bascapé, in provincia di Pavia, muore Enrico Mattei, fondatore e presidente dell’ENI. Il suo bireattore si schianta al suolo. Con lui perdono la vita il suo pilota e il giornalista William McHale come riportarono i giornali del tempo. Mai chiarite le cause dello schianto. Tante le ipotesi. Tra queste anche quella di un sabotaggio. 56 anni, un passato nella Resistenza per liberare l’Italia dal nazi-fascismo e decorato al valore partigiano dal generale americano Clark.  Nominato commissario dell’AGIP, l’Agenzia generale italiana petroli, con l’ordine di metterla in liquidazione Mattei non lo fa. Anzi, propone le ricerche che portano alla scoperta del metano in Val Padana. Un uomo coraggioso che sfida il monopolio delle “sette sorelle”, le sette più grandi compagnie petrolifere di tutto il mondo. L’Italia entra tra le grandi aziende energetiche.  In una intervista rilasciata a Gianni Granzotto nel 1960 e disponibile negli archivi dell’Eni spiega l’arroganza dei potenti.

Vincenzo Grienti

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27 Ottobre 2017