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Milano, 4 dicembre 1968. Avvenire è in edicola edito dalla Nuova Editoriale Italiana (NEI), una Società per Azioni costituita il 4 aprile 1967 nel capoluogo lombardo dopo mesi e mesi di lavoro  d’equipe del gruppo nominato dall’editrice e composto dal professor  Giuseppe Lazzati, dal professor Luigi Pedrazzi, dall’avvocato Vittorino Veronese, Leonardo Valente e Gianluigi Degli Espositi con l’obiettivo di predisporre le linee del nuovo giornale.

Gia’ nel corso dell’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana del febbraio 1968 era emersa la necessità di “creare un comitato ristretto per la questione del quotidiano cattolico”. Purtroppo non c’era stato il tempo “di studiare il problema della stampa che è molto grosso”, ma per concretizzare la fase risolutiva per la pubblicazione di un nuovo quotidiano e la chiusura dei due quotidiani L’Avvenire d’Italia L’Italia

Fu Paolo VI a volere un nuovo quotidiano dei cattolici italiani, che raccogliesse l’eredità di questi due storici giornali. La scelta del Pontefice bresciano, già arcivescovo di Milano e figlio di un giornalista, si prefiggeva di tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II in uno strumento popolare d’informazione e di giudizio sulla realtà del mondo contemporaneo.

L’evento al quale il nuovo quotidiano veniva significativamente legato era l’approvazione da parte dei Padri conciliari il 4 dicembre di 5 anni prima del decreto Inter mirifica “sugli strumenti di comunicazione sociale”, primo documento nel quale la Chiesa non solo affrontava il fenomeno dei mass media ma ne offriva una valutazione nel complesso positiva e fiduciosa, collocando i mezzi di comunicazione “tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l’ingegno umano è riuscito, con l’aiuto di Dio, a trarre dal creato”. Uno sguardo aperto e costruttivo, pienamente conciliare, del quale Avvenire è a tutti gli effetti figlio.

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4 Dicembre 2017