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Molto più di quanto ammettiamo a noi stessi, noi italiani siamo frutto di un’eredità. Non solo e non tanto collettiva, l’eredità culturale della nazione, ma strettamente individuale: la famiglia in cui siamo nati, il suo patrimonio finanziario o immobiliare, quello di conoscenze, linguaggi e relazioni sociali. Questi sono i principali fattori che in larga parte governano la stagnazione dell’economia e permettono di prevedere il futuro individuale di ciascuno di noi. L’eredità che ogni italiano riceve alla nascita dà forma e influenza il suo sviluppo e le sue chance di successo molto più di quanto sarebbe naturale in una democrazia avanzata. A maggior ragione lo fa, perché gli altri fattori trainanti del Paese oggi favoriscono questo effetto: una demografia declinante e la difficoltà di aprirsi agli stranieri e integrarli. Questo viaggio nella storia di tanti italiani ha un’idea al suo centro e la dimostra attraverso un processo profondamente innovativo: l’autore entra nelle scuole e negli asili d’infanzia e nelle imprese a conduzione familiare d’Italia e sottopone persone comuni e non a interviste e a esperimenti. Test sul loro comportamento e domande sui loro valori. Il quadro che emerge è quello di una “repubblica patrimoniale”, ma non senza speranza: esistono risposte precise e specifiche che possono affrontare questa strisciante malattia nazionale.

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20 Febbraio 2018