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Nei cieli di quella “inutile strage” che fu la Grande Guerra Francesco Baracca fu tra i protagonisti dell’aria del primo conflitto mondiale ai comandi di un monoposto Nieuport ottenne la vittoria ai danni di un Hansa-Brandeburg.  A questa se ne aggiunsero altre 33, le ultime due ottenute il 15 giugno del 1918, solo quattro giorni prima di cadere in combattimento sul Montello.

L’asso degli assi dell’aviazione italiana venne decorato di una medaglia d’oro al valor militare, due d’argento e una di bronzo. Lo stemma del cavallino rampante sulla carlinga degli aerei su cui volava Baracca. Mutuato dal reggimento, il Piemonte Reale, è  quello che Enzo Ferrari scelse come simbolo, nello scudo a sfondo giallo, delle auto da corsa della casa di Maranello. 

12 Aprile 2019