Sabato sarà ospite di Soul il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Giornalista di radio e carta stampata (al Giornale lo volle Indro Montanelli…), Tajani si dedica all’attività politica e si gioca la Presidenza del PE con un altro italiano, Gianni Pittella, in un set che è vetrina del rilievo del nostro paese. Da giovane movimentista al liceo a “moderato” della politica, un termine che non  ritiene un’offesa, tutt’altro, Tajani crede in un’Europa unita, nonostante i venti separatisti e le lacerazioni di questi ultimi tempi: la Catalogna, i muri all’est, l’indifferenza dei più forti, che sembrano decidere le sorti comuni. Ma perché l’Europa abbia un senso e un ruolo c’è bisogno di riscoprire il suo volto, la forza delle sue radici, di cultura e di fede. Le sfide che attraversano il piccolo e antico continente possono essere un’opportunità, devono aprire, non chiudere, far osare, non deprimere, portare coraggio, non cinismo. Terrorismo, guerre mediorientali, schermaglie pericolose da un capo all’altro del mondo, che riportano fantasmi che credevano sepolti dalla storia, immigrazione,  denatalità,  corruzione… Che voce ha l’Europa? Quella di Merkel e Macron soltanto? Conta qualcosa,  e se sì, per cosa? Perché l’Europa solo di euro non vive, le exit non aiutano chi se ne va, l’Erasmus si segue anche in Giappone e Ryan Air non basta, lo stiamo vedendo.

6 Ottobre 2017

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