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Nell’Angelus  di questa mattina in Piazza San Pietro, papa Francesco ha parlato della Beata Vergine Maria soffermandosi sul significato di “piena di grazia”. Poi nel pomeriggio, nell’Atto di venerazione all’Immacolata in Piazza di Spagna, il papa ha letto una sua preghiera.

In studio, insieme a Padre Raffaele di Muro teologo francescano e tra organizzatori dell’evento di Piazza di Spagna, a Fra Alberto Pari ofm dell’Istituto del “Magnificat” di Gerusalemme e a Andrea Colucci, Presidente della Compagnia di San Giorgio, il Coro Magnificat di Gerusalemme ha intonato dei canti dedicati alla Beata Vergine Maria.

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IN EVIDENZA

Creata dalla Grazia A Gerusalemme con lo sguardo verso Dio
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ANGELUS

Creata dalla grazia

Papa: Oggi contempliamo la bellezza di Maria Immacolata. Il Vangelo, che narra l’episodio dell’Annunciazione, ci aiuta a capire quello che festeggiamo, soprattutto attraverso il saluto dell’angelo. Egli si rivolge a Maria con una parola non facile da tradurre, che significa “colmata di grazia”, “creata dalla grazia”, «piena di grazia» (Lc 1,28). Prima di chiamarla Maria, la chiama piena di grazia, e così rivela il nome nuovo che Dio le ha dato e che le si addice più del nome datole dai suoi genitori. Anche noi la chiamiamo così, ad ogni Ave Maria.

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Il peccato invecchia il cuore

Papa: Ogni volta che la riconosciamo piena di grazia, le facciamo il complimento più grande, lo stesso che le fece Dio. Un bel complimento da fare a una signora è dirle, con garbo, che dimostra una giovane età. Quando diciamo a Maria piena di grazia, in un certo senso le diciamo anche questo, al livello più alto. Infatti la riconosciamo sempre giovane, perché mai invecchiata dal peccato. C’è una sola cosa che fa davvero invecchiare, invecchiare interiormente: non l’età, ma il peccato. Il peccato rende vecchi, perché sclerotizza il cuore. Lo chiude, lo rende inerte, lo fa sfiorire. Ma la piena di grazia è vuota di peccato. Allora è sempre giovane, è «più giovane del peccato», è «la più giovane del genere umano».

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Il cuore puntato verso Dio

Papa: La Chiesa oggi si complimenta con Maria chiamandola tutta bella, tota pulchra. Come la sua giovinezza non sta nell’età, così la sua bellezza non consiste nell’esteriorità. Maria, come mostra il Vangelo odierno, non eccelle in apparenza: di semplice famiglia, viveva umilmente a Nazaret, un paesino quasi sconosciuto. E non era famosa: anche quando l’angelo la visitò nessuno lo seppe, quel giorno non c’era lì alcun reporter. La Madonna non ebbe nemmeno una vita agiata, ma preoccupazioni e timori: fu «molto turbata» (v. 29), dice il Vangelo, e quando l’angelo «si allontanò da lei» (v. 38), i problemi aumentarono.

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Atto di venerazione all’Immacolata

Madre Immacolata,
per la quinta volta vengo ai tuoi piedi come Vescovo di Roma,
a renderti omaggio a nome di tutti gli abitanti di questa città.
Vogliamo ringraziarti per la costante premura
con cui accompagni il nostro cammino,
il cammino delle famiglie, delle parrocchie, delle comunità religiose;
il cammino di quanti ogni giorno, a volte con fatica,
attraversano Roma per andare al lavoro;
dei malati, degli anziani, di tutti i poveri,
di tante persone immigrate qui da terre di guerra e di fame.
Grazie perché, appena rivolgiamo a te un pensiero
o uno sguardo o un’Ave Maria fugace,
sempre sentiamo la tua presenza materna, tenera e forte.

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La fotogallery della puntata

8 Dicembre 2017