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La seconda giornata di Papa Francesco in Cile si è aperta con l’Incontro con le Autorità, con la Società civile e con il Corpo Diplomatico. In questa occasione Francesco ha elogiato il Cile come paese che, negli ultimi decenni, si è distinto per il progresso e la democrazia affermando poi che “Ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. E’ il cammino. Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno”. Ha poi parlato della “casa comune”, la Terra, invitando i cileni ad avere “uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico”. In mattinata il papa si è recato al Parque O’Higgins e nell’Omelia ha parlato delle beatitudini: “Com’è esperto il cuore cileno di ricostruzioni e di nuovi inizi! Come siete esperti voi del rialzarsi dopo tanti crolli! A questo cuore fa appello Gesù; perché questo cuore riceva le beatitudini!”.
In studio ne abbiamo parlato con: Gilberto Bonalumi, Consigliere Ispi per l’America Latina, Benedetta Calandra, Storica – Univ. Bergamo e Don Mauro Vera, originario della Diocesi di Temuco e Nello Scavo, Giornalista “Avvenire”.

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Nell’appuntamento pomeridiano del “Diario” abbiamo raccontato insieme a Luis Badilla, Direttore de “Il Sismografo” i primi due incontri del Papa in Cile.

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Nel pomeriggio cileno Papa Francesco, si è recato in visita al Centro Penitenciario Feminino di Santiago.
Nel discorso alle detenute si è soffermato su tre parole: madre, figli e fiori, un invito alle madri a considerare il periodo di reclusione come un momento per rialzarsi e accettare la sfida per un futuro migliore e far rifiorire la vita.
Poi il Papa nella Cattedrale di Santiago ha incontrato i sacerdoti, religiose e religiosi, consacrati e seminaristi
e riferendosi a Pietro, ha parlato dei tre momenti di una comunità: comunità abbattuta, comunità perdonata e comunità trasfigurata. A seguire, nella Sagrestia della Cattedrale, Bergoglio ha salutato i Vescovi  invitandoli a stare vicini ai loro sacerdoti nello stile di San Giuseppe e di mantenere la coscienza di essere popolo come missione di unione fraterna.

Ospiti in studio:
Padre Marcelo Gidi Sj, già Docente di Diritto Canonico nella Facoltà Teologica nella Pontificia Università Cattolica-Cile e Professore Straordinario nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana di Roma; Sergio Henriquez Biblista, Docente di lingue bibliche presso la Pontificia Università della Santa Croce e la Pontificia Università Gregoriana; Andrés Beltramo Álvarez, Corrispondente Agenzia NOTIMEX (Messico) e Maurizio Chierici, giornalista e scrittore.

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18 Gennaio 2018