Martedì in seconda serata

“Il poema più antico a noi conosciuto è un’opera di una modernità sorprendente”: sono d’accordo i tre protagonisti di Gilgamesh. L’epopea di colui che tutto vide, ovvero Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno, quest’ultimo anche autore e regista di un’operazione archeologica che riporta alla luce una narrazione della quale è appassionato da quasi venti anni. È la storia del re di Uruk che, dopo aver sperimentato sulla propria pelle il dolore per la morte del suo migliore amico Enkidu, lascia il suo trono per un viaggio ai confini del mondo alla ricerca della vita eterna e della verità sulla caducità dell’esistenza umana. Durante il viaggio iniziatico, Gilgamesh affronta lotte sovrumane e amori travolgenti ma la sua ricerca non sortisce alcun risultato e, alla fine, sarà condannato a morire come tutti gli uomini. Se dal punto di vista eroico è un fallimento, la sua disperata esplorazione lo avvicina a un diverso punto di comprensione delle vicende umane della vita che gli permetterà di vivere pienamente il presente. Un’epopea dell’amicizia, si potrebbe definire quella di Gilgamesh, lo stesso affetto che unisce i tre attori/registi: “Noi più che amici, siamo fratelli, abbiamo condiviso tutto nella vita e nella professione – svela Lo Cascio – e il fatto di essere in scena sempre insieme non è nato da un’indicazione registica, piuttosto dal desiderio e dal piacere di ascoltare l’altro mentre racconta. Tutti e tre abbiamo scelto questo mestiere per stare dentro questi temi esistenziali, dentro queste indagini sul valore della vita e della fraternità”.

Nella seconda parte del programma, grazie al prezioso archivio di Retroscena, la rubrica “Memory” ci riporta nel 2010 alla scoperta di un faccia a faccia con Luigi Lo Cascio che a Michele Sciancalepore racconta lo spettacolo Dicerie dell’untore che Vincenzo Pirrotta, con lui in scena oltre che regista, aveva tratto dall’omonimo romanzo di Gesualdo Bufalino. Uno spettacolo complesso e lirico capace di scrutare negli abissi dell’esistenza e affrontare temi come il dolore, la morte e la fede.

Al termine della puntata non mancheranno due appuntamenti consolidati, quello con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e, infine, l’altrettanto ormai storica rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.

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15 Marzo 2023

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  • Il libro di Retroscena