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“La vita per l’Italia”. Non solo un motto, ma un impegno preso da un gruppo di uomini decisi a liberare la penisola dal nazi-fascismo dopo l’8 settembre 1943. Tra questi Bachisio Mastinu. Classe 1909, sardo di Bolòtana. Un finanziere che decide di rischiare la sua vita e quella della sua famiglia per diventare un agente segreto al servizio dell’Italia libera.
Bachisio fiancheggia i partigiani, compie atti di sabotaggio, fornisce importanti informazioni come si legge da questo certificato a firma dal maresciallo inglese Harold Alexander, capo delle truppe alleate nel Mediterraneo centrale.
Tra febbraio e marzo del ’44, infatti, il partigiano con le Fiamme Gialle viene notato da “Giorgio”, nome di battaglia di Aminta Migliari, qui ritratto un uno dei suoi numerosi travestimenti. Un giovane di Gozzano che organizza il SIP, il Servizio Informazioni Patrioti. Nel 1945 questo servizio segreto cambia nome e diventa S.I.M.N.I. (“Servizio Informazioni Militari Nord Italia”) con 354 agenti effettivi. Tra questi, anche Bachisio Mastinu come si legge nei documenti d’archivio custoditi presso l’Archivio storico della Guardia di Finanza.
Nel giugno del 1945 il Governo degli Stati Uniti rilascerà un certificato di apprezzamento a Bachisio Mastinu. Una storia, quella del finanziere sardo, raccolta in un libro da Gerardo Severino per conoscere le vicende di un eroe del quotidiano che senza clamore contribuì alla libertà dell’Italia
Vincenzo Grienti

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25 Ottobre 2017