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Annalena Tonelli, medico e missionaria laica viene uccisa in Somalia, a Borama (Somaliland) nell’ospedale che lei stessa aveva fondato. Una vita per i poveri, per gli ultimi della Terra, donata fino al suo ultimo respiro. Una testimone da ricordare proprio nel mese in cui si ricorda l’impegno dei missionari e delle missionarie in tutti gli angoli del mondo. Nata a Forlì il 2 Aprile 1943 e laureata in giurisprudenza lascia l’Italia nel gennaio del 1969 per mettersi al servizio della popolazione somala. Un’esperienza durata oltre trent’anni e spezzata con un colpo alla nuca sparato da un’arma da fuoco. Il 25 giugno 2003 l’Alto Commissariato ONU per i rifugiati assegnò il premio Nansen Refugee Award proprio per la sua opera a favore dei rifugiati e dei perseguitati. Nelle lettere dalla Somalia Annalena Tonelli racconta a familiari, amici e parenti la tragedia quotidiana della gente davanti al dramma della guerra civile. In mezzo a tutto questo la missionaria italiana è impegnata a Beled Weyne, Mogadiscio e Marka. Un’azione umanitaria che consiste nello stare accanto ai più deboli e avere cura degli ammalati. Un esempio di prossimità realizzata alle periferie geografiche e umane con l’obiettivo di dare speranza. Diceva:”Quando fai qualcosa per gli altri, nessuno dovrebbe saperlo”.

L’EDB, nel 2003, a dieci anni dall’uccisione di Annalena Tonelli,  ha pubblicato il libro “Lettere dal Kenya 1969-1985” a cura di B. Tonelli, E. Laporta, M. T. Battistini. Raccontano una vita spesa tra i nomadi di Wajir, dove ella animò una fraternità laica a servizio dei poveri e dei malati, testimoniando con la vita, senza segni esteriori, la verità del Vangelo che si rivela nell’Amore. Sono lettere preziose, affidate con esitazione a chi si lascerà interpellare. Esse sono indirizzate al cuore del lettore e di chi “avrà saputo ascoltare”, così come sono state scritte ai familiari e ad alcuni amici. Prefazione di Gianfranco Brunelli.

Nel 2016 gli stessi curatori e la stessa casa editrice pubblicano il primo volume dal titolo “Lettere dalla Somalia 1985-1995” in cui Annalena Tonelli condivide con familiari e amici le drammatiche vicende di un popolo dilaniato dalla guerra civile. In quel Paese, per dieci anni, la missionaria italiana opera tra Beled Weyne, Mogadiscio e Marka. La sua azione di promozione umana consiste nello sfamare i più deboli, curare gli ammalati e ricostruire scuole per dare a tutti una speranza. L’11 dicembre 1991 scrive al suo vescovo di Forlì: «Lui dona questa capacità inesauribile, zampillante, eternamente rinnovata, di essere per gli altri e con gli altri».

Il terzo volume invece riguarda le “Lettere dal Somamiland 1996-2003”. L’esperienza africana di Annalena Tonelli, iniziata in Kenya e proseguita in Somalia, si conclude con la morte in Somaliland. Gli ultimi sette anni della sua vita, dal 1996 al 2003, sono i più duri e difficili. In un contesto fanatico e intollerante la sua vocazione alla povertà si radicalizza in una chiamata alla «grazia a caro prezzo», in un’espressione della non violenza «mescolata nella melma, nella pasta di questo terribile mondo».

4 Ottobre 2018