LUNEDÌ MARTEDÌ GIOVEDÌ ORE 20.50

Sono le prime ore del 22 gennaio del 1944 quando centinaia di imbarcazioni, navi e mezzi da sbarco, si affacciano lungo la costa di Anzio e Nettuno, nel Mar Tirreno, per dare vita all’operazione classificata “Shingle”.  Per prima giunge un convoglio di 374 navi della I Divisione Britannica sul tratto di costa fra le Torri Caldara e San Lorenzo a Nord di Anzio mentre la III Divisione Americana prendeva terra sull’arco costiero compreso tra Nettuno e Torre Astura convenzionalmente noti come Peter Beach e X Ray Beach. Uno scenario che può essere ripercorso attraverso gli itinerari del Museo dello Sbarco di Anzio (www.sbarcodianzio.it) ma anche del Museo Piana delle Orme, in provincia di Latina (www.pianadelleorme.com) di sicuro tra i più curati d’Italia.

Fu Winston Churchill, Primo Lord dell’Ammiragliato primo ministro britannico, a volere  lo sbarco durante la conferenza di Marrakech che si tenne il 7 e l’8 gennaio in Marocco. Alle due divisioni si aggiunsero anche reparti di genieri e gruppi di assalto di Rangers. Questi ultimi soldati ebbero non poche perdite e questo successivamente aumento dibattiti e polemiche sulla riuscita o meno dell’intera operazione.  

Lo sbarco di Anzio e Nettuno diede vita a un altra questione: quella dei profughi. Oltre alle due città rese famose dallo sbarco anche Aprilia, Ardea e altre frazioni dell’Agro Pontino registrano un afflusso di profughi italiani che vennero costretti ad abbandonare le proprie case per salire sulle Navi Alleate, dal porto di Anzio fino a Napoli, per essere in seguito smistati verso altre regioni italiane, in particolare del sud.

23 Gennaio 2019