Medioriente. Tank israeliani avanzano nel centro di rafah, un milione di palestinesi in fuga. Egitto e Qatar al lavoro per la tregua e il rilascio dei prigionieri. Israele presenta una nuova proposta sugli ostaggi.
Reportage sul confine col Libano, tra i razzi di Hezbollah, i villaggi deserti e la paura del futuro.
Intervista ad Aber Barghouti, figlio di Marwan, leder palestinese in carcere da 22 anni. il suo nome è sempre sulle liste per lo scambio di prigionieri. “La condizione per ogni trattativa resta il cessate il fuoco. la Comunità internazionale deve smettere di usare due pesi e due misure ed essere complice del genocidio di Gaza […]
Dal 7 ottobre Gerusalemme vive come sospesa, in una quiete apparente. E’ un vulcano pronto ad esplodere, avverte dalla sua a bitazione a Sjeik Jarrah, Samer Sinijlawi, presidente del Jerusalem Development Fund.
Jahd stava lavorando in un bibbutz fuori da Gaza il 7 ottobre con un regolare permesso. E’ stato arrestato dall’esercito israeliano con migliaia di altri lavoratori gazawi. Rilasciato dopo due settimane, vaga come un apolide a Ramallah, senza notizie della sua famiglia a Gaza.
Oggi in Israele ricorre il giorno della Memoria. Nel suo intervento in Parlamento, il presidente Netanyahu ha detto che la portata della Shoah è inimmaginabile- anche oggi nei suoi confronti pesanti contestazioni.
“Lo stato di Israele sta vivendo la peggiore crisi dalla sua fondazione”. Ad affermarlo è padre David Neuhaus, gesuita, biblista e cittadino israeliano. Lo ha intervistato la nostra corrispondente da Gerusalemme, Alessandra Buzzetti.“Lo stato di Israele sta vivendo la peggiore crisi dalla sua fondazione”. Ad affermarlo è padre David Neuhaus, gesuita, biblista e cittadino israeliano. […]
Nel contesto di questo drammatico scenario bellico c’è chi si adopera incessantemente per il dialogo e la pace, come Mouna Maroun, prima rettrice araba e cristiana di una università israeliana, quella di Haifa.
Anche nei territori, la situazione di palestinesi si fa sempre più difficile.
Si dimette il capo dell’intelligence israeliana. Un gesto molto forte alla vigilia della Pasqua ebraica.
