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Un uomo e un politico che è rimasto nella storia come il protagonista assoluta, insieme al predecessore Frederik de Klerk, della fine dell’apartheid in Sudafrica dopo anni di sofferenza, soprusi e carcere.
Premio Nobel per la pace nel 1993, Nelson Mandela (nella foto mentre brucia il suo pass book, un documento richiesto ai neri dalle leggi razziali) è stato il primo presidente sudafricano ad essere eletto con suffragio universale e il primo non bianco a ricoprire la carica presidenziale. Un’icona dei diritti civili, un testimone e avvocato scomodo che ha scontato 27 anni di carcere per la sua opera di pieno riconoscimento dei diritti civili degli appartenenti ai gruppi etnici non bianchi.

Madiba, questo il suo nomignolo all’interno del clan di appartenenza, dell’etnia Xhosa, scrisse:”Non c’è nessuna strada facile per la libertà!”. Il sito della Fondazione Mandela oggi ricorda la sua vita, le sue opere, i suoi scritti e i suoi discorsi (vai nel sito)

Tra i film più recenti che raccontano il contesto storico sociale dell’apartheid in Sudafrica c’è In My Country con Jiuliette Binoche, ma anche Invictus con Matt Damon mentre un film sulla vita di Mandela è senza dubbio Mandela: Long Walk to Freedom, diretto da Justin Chadwick.

Il gruppo scozzese dei Simple Minds nel 1989 dedicò il brano Mandela Day scritto proprio per il “Nelson Mandela 70th Birthday Tribute”, un concerto che si svolse a Wembley l’11 giugno 1988.

Vincenzo Grienti

5 Dicembre 2017