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“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Una frase che riassume l’impegno coraggioso di  Mohandas Karamchand Gandhi, meglio conosciuto come Mahatma (“grande anima” in sanscrito). Si oppose in maniera pacifica e non violenta teorizzando la disobbedienza civile per raggiungere l’indipendenza dell’India dalla corona britannica. Nel 1932, il 20 settembre, nella prigione di Yeravda, Gandhi decide di digiunare per protesta contro il provvedimento del governo MacDonald e l’istituzione di elettorati divisi.  La motivazione alla base del digiuno partiva dall’intenzione di Gandhi nel fare in modo che le classi più povere e depresse fossero riconosciute come parte dell’induismo, non comunità religiose separate.

I mesi di digiuno furono sei mesi e l’avvocato indiano (si era laureato a Londra) rischiò di morire. Il Governo britannico revocò il provvedimento e la sua battaglia fu vinta.
Gandhi è stata una persona ma soprattutto una guida spirituale per l’India. Il suo impegno civile, il suo coraggio e la pratica della non-violenza ispirò altri grandi personaggi della storia come Martin Luther King e Nelson Mandela. Ancora oggi il 2 ottobre, giorno della sua nascita a Porbandar nel 1869, è giorno di festa nazionale, oltre che essere la data in cui l’Onu celebra la Giornata internazionale della non-violenza.

Viene assassinato a Nuova Delhi il 30 gennaio 1948.
Sulla sua figura sono stati scritti libri, biografie e saggi, così come tantissimi articoli di cui internet è piena. Da ricordare “Gandhi”, il film che alla cerimonia degli Oscar del 1983 vinse ben otto statuette, tra cui quella per la miglior pellicola.  Diretto da Richard Attenborough resta magistrale l’interpretazione di Ben Kingsley nella parte del Mahatma.

19 Settembre 2018