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E’ stata trovata morta, uccisa da quattro colpi d’arma da fuoco, nell’androne della sua casa di Mosca la giornalista Anna Politkovskaja. Da li a qualche giorno avrebbe pubblicato una nuova inchiesta sul suo giornale Novaja Gazeta. Una testimone scomoda, dunque, che si preparava a raccontare nuovi e sconvolgenti particolari sulle torture in Cecenia da parte dei russi. Una lotta coraggiosa per la verità e per i diritti umani, per la libertà e la democrazia. Una giornalista sempre alla ricerca di verità scomode: dalla Cecenia a Beslan, dal Teatro Dubrovka e tante altre questioni che altri giornalisti non trattavano. Anna nasce a New York il 30 agosto 1958. Figlia di genitori ucraini, diplomatici presso la sede delle Nazioni Unite. Studia giornalismo all’Università di Mosca e durante la Perestrojka inizia a lavorare per la stampa indipendente e, in particolare, per la rivista Novaja Gazeta. Molti i riconoscimenti: nel 2001 il Global Award di Amnesty International per il giornalismo in difesa dei diritti umani. Ha detto:” Io vivo la mia vita e scrivo ciò che vedo”.

7 Ottobre 2017