Martedì in seconda serata

Stefano Accorsi, divo internazionale al centro di una storia di amicizia e bilanci esistenziali dal titolo Azul, e Laura Sicignano regista e autrice di Kakuma, spettacolo che racconta le estreme condizioni di vita nell’omonimo campo profughi al confine tra Kenya e Sud Sudan, sono i protagonisti della quindicesima puntata di Retroscena– I segreti del teatro.
Nella prima parte di Retroscena è Stefano Accorsi ad accompagnarci alla scoperta dello spettacolo di cui è protagonista, dal titolo Azul – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca. Titolo esotico che rimanda alla storia di quattro amici accomunati dalla passione calcistica, che fanno i conti con le rispettive vite e, facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata in pezzi. Nel vortice di una carriera divisa tra cinema e teatro, Stefano Accorsi si racconta come uomo che ha saputo accettare anche gli errori e le cadute: “La paura serve nella vita, lo sbaglio più grave si fa quando si sottostimano i problemi. Avevo molta paura di fallire e mi sono reso conto che quando poi ho sbagliato, sono stato un po’ sovrastato da quel senso di fallimento. Qualche calcio di rigore l’ho sbagliato, come tutti” dice a Retroscena.
Nella seconda parte del programma spetta alla regista e autrice Laura Sicignano il compito di accendere i riflettori su una delle esperienze più sconvolgenti che l’hanno vista protagonista e che la sua sapienza teatrale ha trasformato in uno spettacolo dal titolo Kakuma – Fishing in the Desert. Si tratta di un progetto che nasce dopo la visita a uno dei più grandi campi profughi del mondo: un’enorme distesa di baracche, polvere e sterpaglie in un lembo di terra senza nome al confine tra il Kenya e il Sud Sudan; un lavoro asciutto ma potente scaturito da un bisogno inderogabile della Sicignano, quello di ripensare le ragioni del suo lavoro, il teatro, e il senso stesso dello stare al mondo. “Kakuma” – che in lingua swahili significa «nessun posto» – nasce nel 1992 per accogliere oltre 20mila bambini fuggiti dalla guerra civile nel Sudan meridionale; un luogo che è l’immagine più vicina a quella dell’inferno sulla terra, dove si sopravvive grazie alla Fede e all’aiuto pratico dei gesuiti, che si occupano di istruzione e disabilità, e al gruppo di ragazzi di “Fishing in the desert” – di cui si racconta nello spettacolo – giovanissimi che provengono da tutta l’Africa che con un fondo di appena 5 mila euro hanno creato un allevamento di pesci.
Al termine della puntata non mancheranno due appuntamenti consolidati, quello con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e, infine, l’altrettanto ormai storica rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.

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23 Febbraio 2023

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  • Il libro di Retroscena