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Un caso che fece scalpore non solo per la dinamica con cui avvenne, ma anche per via del fatto che il piccolo bambino di venti mesi era figlio del grande aviatore Charles Lindberg. Sul “caso Lindberg” sono stati scritti atti processuali, articoli, libri e prodotti film e serie televisive.

Per il rapimento di “baby Lindberg” lo stesso Presidente degli Stati Uniti, all’epoca dei fatti Herbert Hoover, disse che avrebbe smosso “cieli e terra” per trovare il bambino. Tra coloro che seguirono le indagini anche il futuro capo dell’Oss William J. Donovan.

La famiglia Lindbergh in totale un riscatto di 75mila dollari tra quelli richiesti dai rapitori e altri offerti a quanti avessero ritrovato il bambino. Furono stampati e diffusi in varie parti degli Usa manifesti con la foto e una precisa descrizione del bambino. Purtroppo per il bambino non ci fu nulla da fare. Il suo corpicino senza vita venne ritrovato in un boschetto.

Dopo trenta mesi di indagini, invece, il detective James J. Finn della polizia di New York e l’agente Thomas Sisk dell’FBI dopo aver seguito varie piste arrivarono a colui che poi diventò il principale indiziato e imputato al processo sul “caso Lindberg”. Si trattava di Bruno Hautmann, un carpentiere immigrato di origine tedesca.

 

2 Gennaio 2018